Progetto di Alternanza Scuola Lavoro
Condividere e coinvolgere con l’arte contemporanea alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino
Nell’anno scolastico 2018-2019 gli studenti della quarta A Liceo Scientifico si sono messi in gioco in qualità di mediatori culturali e performer, per far sì che l’Amaldi Sraffa sia davvero un polo di diffusione culturale.
La scuola è la casa di tutti: sono belle parole, ma perché siano vere è necessario impegnarsi concretamente.
I ragazzi hanno accettato questo impegno: hanno aperto le porte di una delle più prestigiose sedi espositive torinesi per l’arte contemporanea, La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, e hanno offerto a tutti un pomeriggio di bellezza e cultura. L’occasione è stata la mostra di un’artista inglese di fama internazionale, Monster Chetwynd.
Da settembre 2018 a gennaio 2019 i ragazzi hanno frequentato la Fondazione per trasformarla in una “casa” per tutti.
Hanno visitato gli spazi, studiato le opere, intervistato l’artista, partecipato all’inaugurazione della mostra.
Hanno imparato a gestire un auditorium in qualità di relatori di convegno. Sono stati coinvolti nell’ideazione grafica e nella realizzazione di locandine, inviti, spille di riconoscimento, biglietti- souvenir per i visitatori.
E infine hanno accettato un’ulteriore sfida: per onorare un’artista di performance quale è Monster Chetwynd, si sono impegnati anch’essi a eseguire una performance di letture, recitazione, gestualità e danza.
Domenica 20 gennaio 2019, alle 15.30, hanno condiviso i risultati del loro lavoro durante una visita aperta alle famiglie, agli insegnanti, allo staff di Presidenza e a tutti i visitatori della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Dopo la relazione scientifica sulla mostra nell’Auditorium della Fondazione, i ragazzi hanno dato voce ai pensieri di libertà raccolti nelle loro famiglie, hanno mimato i propri atti di libertà creativa, muovendosi tra frasi giocose, poesie d’autore e affascinanti narrazioni di Italo Calvino.
Infine hanno realizzato una marcia festosa al ritmo di una canzone del premio Nobel Dario Fo, che è culminata in una versione rap, mixata e cantata per l’occasione e danzata da tutti.
Senz’altro sono riusciti a condividere e coinvolgere.
Il percorso dei ragazzi, durato una cinquantina di ore, ha ricevuto un’ottima valutazione anche dalla fondatrice, dottoressa Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, che ha assistito alle prove generali, durante le quali gli studenti sono stati impeccabili, replicando la buona riuscita anche il giorno della loro esibizione ufficiale.
Le ideatrici e conduttrici del progetto, la tutor dell’Alternanza Scuola Lavoro e l’insegnante di Italiano e Latino, hanno convinto tutti a partecipare facendo una promessa: avrebbero ballato il rap anche loro. E l’hanno fatto.
[per alcune delle fotografie realizzate, si ringrazia l’Istituto Albe Steiner di Torino per gentile concessione]